Lorenzo Marini è un artista italiano che condivide la sua vita e il suo lavoro tra Milano, Los Angeles e New York. Dopo aver lavorato per vent’anni nella pubblicità mantenendo la libertà per la sua produzione artistica, nel 2014 decide di presentare le sue opere al pubblico in spazi prestigiosi. Ha usato per la prima volta il colore, la provocazione e l’impatto nella pubblicità quando ha prediletto il bianco, il silenzio e l’eleganza nella sua arte. Ha sviluppato la sua poetica sotto la guida di Emilio Vedova, dopo la laurea in architettura presso l’Università di Venezia. Il concetto di spazio e la ricerca del visivo ideale sono diventati il paradigma della sua pittura. Una pittura che vuole uscire dalla semantica del linguaggio dell’oggetto e del suo messaggio pubblicitario, alla ricerca di un concetto puro attraverso la bellezza degli elementi di fronte alla reificazione spogliante. In questo processo di delocalizzazione semantica, Marini procede per strati suddividendo la tela in porzioni, sottraendo ad ogni porzione della tela il messaggio originario e lasciando emergere la struttura reticolare. Il colore scompare, lasciando il bianco, il silenzio sulla tela. Il risultato ha un grande impatto: griglie quasi monocromatiche con la materia, in un sottile equilibrio tra l’astratto e il razionalista. Le prime apparizioni pubbliche di Marini come artista ebbero luogo a Miami, poi a New York. Subito dopo, nell’autunno del 2014, la Provincia di Milano ha organizzato una grande mostra antologica durante la quale Marini ha presentato due decenni del suo lavoro. Dopo mostre personali allo Spazio Oberdan di Milano e musei di Padova e Firenze, e apparizioni ad Art Basel Miami, nell’ottobre 2016 Marini ha lanciato il suo movimento, “Type Art”, al Museo della Permanente di Milano. Questa nuova corrente, in cui Marini riscopre il colore, può essere definita come una celebrazione dell’esplorazione dell’alfabeto e in particolare dei caratteri grafici. Alla Biennale di Venezia, dove espone nel padiglione armeno, Marini ha presentato un’evoluzione di Type Art, il passaggio alla terza dimensione, con 7 installazioni assegnate a sette lettere dell’alfabeto.
Borsa di Milano TypevisualD Milan 2017 mixed media on canvas 100x100cm
Alphatype Milan 2019 mixed media on canvas 100x100cm
Typevisual T, Milan 2017, mixed media on canvas, 100x100cm
Futurtype Milan 2019 mixed media on canvas 100x100cm
Hiden Alphabet Milan 2018 mixed media on canvas 100x100cm
inside Alphacube Milan 2019 mixed media on canvas 80x80cm
Alphatype, 2019, Typevisual Leonardo, mixed media with insert, 60x60cm
Alphatype, 2019, Alphaletterfotografia, mixed media on canvas, 100x100cm